Visita Palazzo Arese Borromeo
a cura di MdL Alberto Cucchi
Sabato 1 ottobre è stata organizzata, nell’ambito della rassegna “Ville Aperte” dai Maestri del Lavoro di Monza e Brianza, una interessantissima visita al Palazzo Arese Borromeo di Cesano Maderno. Sapientemente preparata dal Console Emerito Felice Cattaneo e da Sergio Maderna, cittadino locale ed esperto di cultura, ci si è avvalsi di un’ottima guida e della collaborazione del MdL Giuseppe Pesconi, anche lui volontario del Touring Club Italiano.
Ben venticinque Maestri e familiari erano presenti.
Diciamo subito che il Palazzo è una piccola reggia nel territorio brianzolo, che merita ampiamente le due ore di visita, talmente è ricco di architetture, sale affrescate, un giardino meraviglioso a lato.
Edificato nel 1626 il Palazzo ha una facciata semplice e sobria, mentre all’interno il visitatore viene stupito dallo stile barocco lombardo che lo circonda nelle sale di rappresentanza del piano terra, dove ai sontuosi affreschi di genere mitologico del soffitto, si aggiungono le pareti ricche di una quadreria della famiglia Borromeo, una delle più nobili e ricche casate a livello europeo nel cinquecento e seicento. Indimenticabili il Ninfeo, e due sale decorate con motivi barocchi costituite da sassolini di fiume, bianchi e neri, nei quali il disegno tra scienza e natura produce un effetto formidabile. Al piano nobile gli affreschi coprono le pareti delle stanze, dando loro un effetto scenico validissimo; le opere sono dei più grandi pittori del seicento lombardo: Nuvolone, Procaccini, Montalto, Ghisolfi tanto per citarne alcuni.
Si potrebbe parlare per ore del Palazzo, io mi limito a dire le cose che mi sono piaciute di più: le sale della Monarchia, dei Giganti, dei Centauri, quella delle Rovine, l’Oratorio e soprattutto quella dei Fasti Romani con la porta verso il Teatro dipinto. Quest’ultima una sala magnifica, soltanto a Venezia ho visto cose simili. Infine lo stupendo giardino, intatto dalla creazione, che abbiamo visto dalla Loggia, una veduta panoramica e prospettica che appaga l’occhio e scalda il cuore. Per quanto riguarda i ritratti ricordo quello della Regina Cristina di Svezia, di Giulia Arese, di Bartolomeo III Arese e della sua sposa, la bella Lucrezia Omodei, la cui famiglia possedeva un mulino sul Lambro ad Albiate, il mio paese.
Concludendo il Consolato ha fatto bene a rivalutare le piccole gite e le uscite culturali tra gli iscritti: nella mezzora in attesa che partisse la visita abbiamo potuto conversare fra di noi, conoscere alcuni famigliari degli iscritti, e insomma trovare una gradita occasione d’incontro. Grazie ancora.